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INFORMAZIONI SU MARITOZZO

Il progetto è diviso in tre parti: caffè, ristorante ed enoteca. Abbiamo due chef, e il loro elenco di traguardi raggiunti merita un discorso separato. Ivan Pizzoni cura il caffè e l’enoteca. Marco Gubiotti è responsabile di tutto ciò che accade nella cucina del nostro ristorante. Quando loro vanno in vacanza, il comando passa allo chef Andrea Impero. Ma tutto rimane in ordine …

Al primo piano di Maritozzo si trova il caffè dove, come nelle migliori tradizioni italiane, gli ospiti possono godere di un servizio completo: colazione, pranzo, panini, dessert, caffè e cocktail. Fin dall’entrata è possibile farsi conquistare dallo splendido profumo di caffè e dolci appena fatti. È ben chiara la presenza della magia della cucina italiana ed è inevitabile farsi sopraffare dall’incredibile miscela di gusti e aromi. Inoltre, è possibile portare con sé i piatti e stuzzicare i vicini.

Al secondo piano si trovano il ristorante e l’enoteca. L’unione del severo gusto classico e del temperamento italiano porta al risultato più auspicabile: i piatti del menu stuzzicano prima lo sguardo, poi il palato. Il locale è aperto dalle 12 alle 18 per il menu del pranzo, e dopo le 18 con il menu completo.

L’elegante enoteca è progettata in modo che possa essere adatta sia alle grandi compagnie che agli introversi. In questo spazio sono presenti delle regole interne per menu e vini, e in caso di assistenza potrete sempre rivolgervi ai nostri sommelier. La carta dei vini presenta, naturalmente un forte accento italiano, ma non potete sbagliarvi se scegliete vini del vecchio o del nuovo mondo. È possibile ordinare bini al calice, alla bottiglia o al bicchiere, a seconda del prezzo indicato. I prezzi sono a partire da 2.500 rubli alla bottiglia e da 550 rubli al calice.

Del design si occupa Mauro Angelini, che ha creato uno spazio davvero unico, al centro del quale è possibile ammirare la cucina aperta di Andrea Viacava. Lavorando al progetto, Marco ha dato una grande importanza alla geometria e all’illuminazione. In ogni sala, sulle scale e sulla facciata, le luci giocano secondo le sue regole. L’interno è aperto, libero e, in senso buono, molto semplice. Non c’è ostentazione del lusso, anche se alcuni dettagli non nascondono il raffinato gusto dell’aristocrazia italiana.

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